Ortisei BZ – Clandestini al parco giochi tra birra e “spinelli”
Ultimamente sono stato contattato da alcune mamme che mi segnalano un comportamento alquanto provocatorio ed irriverente da parte dei clandestini siti nella struttura di Ortisei. Passatemi il termine clandestini e non rifugiati, visto che sembrerebbe che su venticinque uno solo abbia diritto a chiedere asilo perché proveniente da un Paese in guerra, gli altri ventiquattro vengono mantenuti dal nostro Stato unicamente per il gusto di farlo e per far guadagnare le cooperative che li accolgono.
Ebbene i clandestini, a quanto mi raccontano le signore, sono soliti bivaccare nella casetta in legno sita nel parco giochi del centro gardenese, adibita al divertimento dei bambini. Gli stessi arrivano a qualsiasi ora del giorno o della notte, mettono un paio di birre a testa in fresco nella fontana del parco giochi, si accendono qualcosa che le signore mi dicono essere spinelli, ma per quello che ne sappiamo potrebbero anche essere solo delle sigarette fatte a mano usando cartine e confezioni di tabacco senza aggiunta di droghe, e passano delle ore bevendo e fumando, a volte accompagnandosi con le ragazzine che frequentano la scuola d’arte di Ortisei. Visto che le cose vanno raccontate in maniera chiara ed onesta, questi ragazzi non fanno male a nessuno e le ragazze ci vanno di loro spontanea iniziativa, inoltre è routine, come succede anche nella vicina Bolzano, che i clandestini siano costretti a dover far passare lunghe giornate senza nulla da fare, bevendo tanto alcol e bivaccando nei parchi, quindi tutto nella norma, peccato però che le mamme che si permettono di far loro osservazione, visto che la legge ed il buon senso vietano alcolici e fumo in determinati luoghi, come il parco giochi, vengano derise e fatte oggetto di insulti.
Una delle mamme che mi informa, sottolinea che in lei il razzismo non alberga di certo, essendo anch’essa straniera, anzi si vede delusa, perché il rispettoso comportamento verso lo Stato che li ospita da parte sua, del marito e della cerchia di amici, sempre stranieri, che loro stessi frequentano, viene vanificato dai modi di questi giovani, ed ha paura che poi l’opinione pubblica tenda a prendersela con tutti gli stranieri senza distinzioni tra chi è qui per lavorare e contribuire anche al benessere del Paese e chi è qui solo per farsi mantenere.
In più si chiede perché esistano stranieri di “serie B”, costretti a lavorare per vivere e stranieri di “serie A” giovani e forti, ma mantenuti?
Sempre stando ai racconti delle mamme, anche i Carabinieri vengono contattati chiedendo loro di intervenire al parco giochi, perlomeno per accertarsi della situazione, ma gli stessi non si sono mai visti intervenire, neppure dopo lunghe attese. Forse perché hanno le mani legate o perché questi contesti in uno Stato come il nostro tutelano i clandestini e non le forze dell’ordine, ed allora ecco la paura di non porsi in queste situazioni.
Massimo Bessone
Coordinatore Lega Nord Valli Isarco e Pusteria
Consigliere Comunale Lega Nord di Bressanone